La pioggia è fastidiosa, non ci permette di stendere i panni, non permette di camminare per strada senza che qualche macchina ci dia una bella rinfrescata dalla parte sbagliata dell'ombrello, non ci permette di portare a passeggio il cane, paralizza il traffico davanti alle scuole (e qui ci sarebbe tanto da dire), congestiona il passaggio davanti ai supermercati, ci fa tornare a casa con le scarpe inzuppate e alle volte anche raffreddati; questo è ciò che ho sentito in giro in questi giorni.
La settimana scorsa le lamentele erano altre: io pago le tasse è pretendo di avere l'acqua in casa,mi devo svegliare alle 5 per mettere la lavatrice a lavare, oppure .... ho il diritto di tornare a casa dopo una giornata di lavoro e avere la possibilità di farmi una doccia?
Tutte queste affermazioni e richieste sono giustissime ma il problema è che si è persa l'abitudine di essere noi i protagonisti di un disagio.
Tutti i cortei e fiaccolate per la fame nel mondo,la pace nel mondo, la mafia, i sequestri di persona sono eventi che uniscono il globo intero solo che ........ la guerra è a migliaia di km da noi, la gente sequestrata non la conosciamo, la mafia non ci interessa, la fame nel mondo è appunto nel mondo e non a casa mia ecc.
Non preoccupiamoci della siccità solo quando dal rubinetto di casa non esce nulla, impariamo a fare un uso intelligente di questa risorsa, e così di ogni cosa. Non buttiamo cibo, nei pub o pizzerie quante volte si vedono pietanze non consumate o mangiate in parte, impariamo a prendere solo quello di cui effettivamente abbiamo voglia. E' POSSIBILE chiedere di portar via la mezza pizza non consumata o qualsiasi altro cibo, non vergognamoci di farlo, anzi è vergognoso non farlo. Sono convinto che nel momento in cui le dispense saranno vuote torneranno in mente quei giorni quando si diceva: questo non lo voglio, non mi piace oppure ...... che schifo! Impariamo ad apprezzare tutto quello che abbiamo cominciando a guardare chi sta sotto di noi e non chi ci sta sopra.
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