mercoledì 30 luglio 2008

un segreto


Non perdere mai la testa, tanto tutto si risolve

punto della situazione

Ho beccato un segnale wifi inaspettato, per cui caro blog ti racconto velocemente: ho lasciato parigi da qualche giorno spostandomi verso l'oceano, w della francia, così da scendere lungo la normandia fino a st jean p.p.; probabilmente lo raggiungerò domani, e la prima cosa che farò sarà quella di infilarmici dentro bici e tutto. riesco a tenere una buona media, circa 150 km al giorno, ancche perchè non stò incontrando più grossi dislivelli, o se ce ne sono non me ne accorgo, credo di essere in piena forma. Quando sono partito da casamassima, quasi ad adelfia, avevo mille dubbi sul viaggio che stavo intraprendendo, ma oggi credo proprio di potercela fare; sono in ritardissimo sulla tabella, o meglio serve più tempo di quello che avevo previsto e sto pensando di apportare qualche modifica all'itinerario quando arriverò a lisbona. il bello di scrivere stando seduti dietro la bicicletta mi ha permesso di vedere che il copertone posteriore non esiste più e spero di trovare qualche rivenditore; mannaggia a mezzogiorno ne ho incontrato uno. spero che regga. ho incontrato per la strada un viaggiatore danese, ci siamo salutati , foto di rito e poi ognuno per la sua route. i dettagli una prossima volta. Ho finito la pausa "jus de pomme" , devo andare sennò rientrerò a bari giusto per la pensione (se me la daranno un giorno).

lunedì 28 luglio 2008




tour de france





















Una giornata a Parigi

Bonjour parìs



dopo una nottata rigenerante, per me e tutte le batterie di ogni accessorio, mi avvio a turisticare per la città. Prima tappa.... Il louvre. Purtroppo non ho potuto visitarlo per via della bici, che non mi fido a lasciarla da nessuna parte, e quindi mi sono limitato al giro esterno; nonostante questo l'emozione di trovarmi li è tanta, un pò suggestionato dal codice daVinci , un pò per le opere che sono sotto i miei piedi e così del tutto soddisfatto mi avvio verso i giardini de Tuileries. mi accorgo di essere bloccato li per via del tour, e così decido di fermarmi e di attendere che i corridori passino. Nelle 4 ore di attesa, che se avessi saputo le avrei spese diversamente, ho cominciato a cucinare tra la curiosità della gente che tra un bon appètit e un where are you from non mi ha fatto godere tanto il pranzo. Arriva la police che mi dice di mettere via il fornellino, per sicurezza, ma dopo aver spiegato cosa stessi facendo e da dove venissi hanno cominciato ad elogiarmi e a passar parola tra tutti i colleghi. La stessa cosa è avvenuta all'uscita del louvre quando dei venditori di quadri hanno cercato di piazzarmi i loro prodotti; ho fatto notare loro che non potevo appesantirmi oltre e quando ho spiegato anche a loro cosa stessi facendo........ la notizia un pò originale non ha bisogno di alcun giornale...recita de andrè, così ovunque nei giardini passassi sentivo: quello è il viaggiatore italiano, è arrivato qui in bici!! Un pò di gloria non guasta :-)

continuo il mio giro tra le meraviglie di parigi ma, arrivando a notre dame scopro che quasimodo non è mai esistito; la delusione è tanta...... neanche i cartoni animati dicono la verità, ma in che razza di mondo viviamo? :-)

Cala il sole sopra paris, la città indossa l'abito da sera che gli dona tantissimo ma purtroppo la stanchezza è tanta che non riesco più a tenere l'equilibrio sulla bici, è ora di andare a nanna.

bonne nuit paris!

domenica 27 luglio 2008

pensieri di viaggio

Mentre percorrevo la costa azzurra ero incoraggiato dai ciclisti che incrociavo in diversi modi, che andavano dal pollice in sù guardandomi con ammirazione al super!! da parte di una ragazza e finire al good-very good quando dicevo che venivo da bari. quando ho lasciato il mare per l'entroterra oltre a questo si è aggiunto il pagamento della colazione, questo mi ha fatto pensare una cosa: un barese da 1000 km ai 1500 è super o good- very good; superati i 1500 è da scrocco colazione e per la fascia compresa tra i 500 e 999.........terrone IL MONDO E' BELLO PERCHE' E' VARIO!!

Il mio amico Pino


Appena arrivato a Parigi ho chiamato Pino, un amico di casamassima che vive qui da tanti anni; così pranziamo assieme e passiamo tutto il pomeriggio parlando, ridendo e bevendo una birra. é vero, quando si sta bene il tempo vola e infatti sono già le 20; mi accompagna per un tratto di strada, facendomi notare che i suoi vicini di casa sono monica bellucci e Cassel; ci siamo dati appuntamento vicino al cimitero di pere lachaise, e appena sono arrivato ho visto una marea di gente farsi foto all'ingresso e all'interno; poi pino mi ha spiegato che li è sepolto il cantante dei Doors e tanti personaggi illustri (contenti loro!!!!!!). Domani il tour de france approda qui a parigi come ultima tappa e credo che andrò a curiosare. se mi dovessero inquadrare....... sono quello con la bici.

mo vengo

ora devo andare, ho trovato dove lasciare la bici, caricare le batterie e posso dedicarmi a parigi by night. per i dettagli ........... alla prossima puntata

sabato 26 luglio 2008

PARIGI


Un nuovo giorno, una nuova colazione ed è ancora route. Incontro ancora distese immense di grano, in fase di trebbiatura, e mi torna alla mente alex supertramp . continuo il mio peregrinare ed ho sempre più la sensazione di trovarmi in un quadro, è come se immaginassi di vedermi dall'esterno ed essere un puntino su un tappeto grigio disteso su questi manti dorati ed interminabili; mi fermo per un caffè e faccio due chiacchiere col barista, che appena sa da dove vengo scoppia in una gentilezza mai vista, mi rioffre nuovamente una colazione. Mi era già capitato questo con una signora a Le ciotat. la stanchezza è tanta e decido di fermarmi ad Ongin per la notte. resto affascinato dal numero di parchi tanto che decido di riutilizzare la mia doccia portatile e così faccio. fresco e meno sporco passo a cucinare e dopo il lavaggio stoviglie giretto in paese. paese? mortorio unico così individuo un bel posto per la notte, dietro la cattedrale protetto da piante, che a mie spese ho scoperto essere ortiche (purtroppo per non essere visto ho dovuto camminare al buio).montaggio della sola tenda, copertura bici col telo che mi fungeva da copritenda e...............al mattino sento una mano che smuove la bici, faccio sapere che ci sono io di sotto e continuo a dormire, anche perchè piove. non appena smette, a tempo di record smontaggio lavaggio colazionaggio e ripartaggio..........inutile, l'acqua la prendo più in là. Ormai i paesaggi vanno scomparendo lasciando spazio alle città fino ad arrivare finalmente alla prima meta del mio viaggio: Parigi,2837 km da casamassima

troyse






















la casa nella prateria




Da qui lo scenario cambia ancora, mi dirigo verso dijon,che visito rapidamente , per proseguire il viaggio. Ho deciso di arrivare in giornata a troyse e di sciropparmi 156 km. Questo pensiero svanisce due curve più tardi alla vista di una salita infinita; fortunatamente i dislivelli si attenuano tanto da non farci più caso perchè vengo rapito dall'alternarsi dei colori dei campi trebbiati al verde dei prati, dai toni scuri dei boschi che separano il cielo dalla terra e dalla luna visibile davanti a me. per un attimo mi era sembrato di essere in una puntata della casa nella prateria; tanti villaggi sovrastati da chiese enormi si susseguono nel cammino che mi ha condotto nella regione dello champagne. La strada sembra non finire mai, ma le note di Battiato e de andrè mi alleviano un pò la sofferenza. Ad un tratto ecco spuntare dell'acqua e..... la curiosità si sa com'è, ebbene il primo incrocio con la seine mi fa sentire molto meglio e una sorta di buon umore mi abbraccia.incrocio un sacco di volte la senna, con scenari sempre disparati e sempre più ottimistici per me. finalmente arrivo a troyse, davvero davvero stanco. questa è la mia tappa zozza, già perchè non c'è stata la possibilità nè di cambiarmi ne di lavarmi. Arrivo in centro e non capisco più dove mi trovi, mi sembra di essere sul set di harry potter a diagon halley, il centro storico completamente in legno con case che sembra debbano crollare da un momento all'altro. poi artisti di strada, dai mangiafuoco ai commedianti. tra tutto questo trovo una panchina libera dove cucinare, tra lo stupore della gente (dico io: non hanno mai visto uno che si cucina una pasta?) e poi comincia la ricerca dell'alloggio notturno; gira che ti rigira ritorno in centro e decido di dormire davanti l'ufficio del turismo, piego la bici sul fianco, la copro e mi ci sdraio di fianco col sacco a pelo. verso le tre son passati dei ragazzi inglesi facendo casino e quando hanno visto che ero li si sono scusati, ma pensa tè! si fa giorno, le gambe mi fanno male e dopo una sana ginnastica e colazione riprendo alla volta di parigi.

ora si fa sul serio




lascio la costa per immettermi nell'entroterra,con i problemi logistici che questo comporta. infatti sono consapevole che potrò incontrare qualche difficoltà per lavarmi e forse anche per dormire. ma le mie paure passano presto, infatti basta poco per ambientarsi al nuovo mondo che mi si presenta davanti, tanto che il luogo dove riposare diventa l'ultimo dei miei pensieri e la priorità è ampiamente meritata dai formidabili, strepitosi, incantevoli e........ alla faccia della miseria ....dislivelli che purtroppo non posso in alcun modo evitare. nonostante questo riesco a portare una media di 150km al giorno, visto che posso sfruttare un'ora circa in più di luce, quindi la mia giornata pedalatoria(comprensiva di visite a città e cose) è di circa 12 ore. preso da ciò che mi circonda, pedalata dopo pedalata, tappa dopo tappa , attraverso valence, avignone e arrivo a lyon. specialmente quest'ultima tappa è incantevole, la strada ha incrociato tantissime volte il fiume rhon , di una portata immensa, che mi ha accompagnato in città. ho notato una cosa, quando incrocio un corso d'acqua o arrivo al mare o interseco un fiume una forza ,che non so da dove arrivi, mi invade e le gambe cominciano ad andare da sole. E' quasi buio quando arrivo in città, trovo un posto per rassettarmi un pò e poi visito la città. lyon è la terza città più grande di francia, e con il suo fiume ha creato una simbiosi di vita che mia ha indotto a pensare di trasferirmi li. il lungo fiume, con le sue luci blu, barconi ristorante, piste ciclabili, prati ove la gente pic-nicca..... insomma ci devo tornare. So che non sarà la stessa cosa, si perchè cambieranno gli occhi con cui vedrò la città, sarò turista e non viaggiatore, magari non ci saranno più i profumi che rendono unici quei momenti.... ma si dai!! tra qualche anno ci ritorno in roller blade. la stanchezza piomba addosso all'improvviso e comincio a cercare un posto- generalmente la stazione è il rifugio di emergenza, ma qui la notte chiude- fortunatamente ci sono tantissime panchine confortevoli alla fermata del tram, su una delle quali ci sono due ragazzi inglesi coi quali faccio amicizia e condividiamo i sogni. la bicicletta collegata al mio polso, con gli antifurto da me congegnati, mi fa da paravento fino all'ora della sveglia. un altro giorno, direzione DIJON

pillole in foto





































martedì 22 luglio 2008

ciaoooooo


é scaduta l'ora.....devo andare; comunque sono arrivato a tolone e ora parto verso marsiglia

quasi come sentirsi a casa




La notte trascorre benissimo , e dopo una simpatica colazione, all'alba riparto (10:00). Pazzesco quanto sia bella la costa con tutti i suoi scorci paradisiaci, e salite niente male, che regalano emozioni uniche tanto da rendere anche inutile fotografarli. Pedalata dietro pedalata la costa azzurra scivola via fino a giungere a st rafael dove ho deciso di fermarmi; dopo il rigoroso bagno, doccia e lavaggio indumenti rivedo dei giovani ragazzi napoletani che avevo conosciuto a genova. ci salutiamo con gioia e mi invitano a cena a casa loro; cena deliziosa e poi si fa un giro in città. alle tre del mattino ci salutiamo, ho sonnissimissimo, e torno al mio ostello '' sur la plage''. Ciao fulvio ciao valeria e ciao a tutti voi ragazzi

je suis arrivée en france


E finalmente l'ingresso in francia; lo stacco é immediato , territorio diverso, insegne diverse; l'unica cosa che resta uguale é la strada ( anche se qui sono tente molto meglio). Passandoci non posso non fermarmi a montecarlo ( portatevi l'acqua da casa; non ci sono fontane), visita della città e via verso nizza. sarà che non mi sembra ancora vero di essere riuscito ad arrivare qui ma ho una voglia incredibile di andare avanti. Arrivo finalmente a Nizza, previo passaggio da monaco, e ........ resto senza parole;sono passati molti anni dall'ultima mia venuta in città e infatti tutto é cambiato; la città é splendida e dopo un meritato bagno in mare , con annessa doccia, si parte per il giro turistico. Incredibile come il fascino della città vecchia riesca a legarsi in modo cosi' armonioso alla parte nuova piena di ristoranti, artisti di strada,sculture, e tanto altro; il centro storico caratterizzato dalle mille luci colorate dei negozi, pub e birrerie che ti lasciano scivolare sul lungo mare dove é possibile trovare pattinatori acrobati, concerti e tanta tanta gente in spiaggia. Esausto ma appagato vado a nanna, senza rendermi conto, quasi come se ci fossimo dati appuntamento noto che molti altri viaggiatori frequentano il mio stesso ostello a milioni di stelle. Le foto e qualche altro dettaglio le inseriro' piu' in la; IL VIAGGIO CONTINUA

venerdì 18 luglio 2008

Attraversando la liguria mi sono ricordato alcune cose di cui vi voglio parlare. Il mio lavoro mi porta a partecipare a convegni e corsi molto interessanti, tra questi il" dies palmarium 2008 " tenutosi a sanremo; praticamente le palme di tutto il mondo sono in pericolo per via di una serie di coleotteri che le attaccano e le fanno morire in brevissimo tempo. Una cura non esiste e mi fa ridere vedere tutti quei ciarlatani che offrono interventi miracolosi con sostanze segrete;dall'indonesia al portogallo l'infestazione è notevole. C'è tanto da dire a riguardo ma questa introduzione è rivolta verso quella centrale ad olio di palma che ho sentito si vuole costruire al baricentro. qualcuno sa come funziona la raccolta dell'olio di palma? qualcuno sa per quanti anni la stessa pianta non è più produttiva? e sapete a quanto arriverà questo prodotto visto che stanno morendo? e come tutti ben sapete.... cosa succede quando l'offerta è bassa ? Insomma penso che CASAMASSIMA sia il riassunto dell'italia, dove si costruisce, o si prova a farlo, con la consapevolezza che ciò che si fa non serve a migliorare la situazione o a portare benefici alla gente, ma solo a spendere soldi (con tutto ciò che c'è dietro) che da qualche parte vengono presi. Ohhhhh svegliaaaa!!!! qua si lascia che 4 imbecilli ci prendano in giro e rovinino casa nostra.

Gli amici della bici di genova


Ieri pomeriggio mi sono incontrato con una mia carissima amica, Maria, al porto antico e dopo un giretto qua e là siamo andati all'appuntamento con gli amici della bici. Alle 21 e dispari si parte; tra i partecipanti anche alcuni che avevano letto dell'iniziativa sul giornale, e tutti insieme giù per i vicoli. è stato bello vedere scorci della città vecchia alla velocità di una pedalata. Chi guidava la ciurma ci ha fatto vedere curiosità che mai, tra le tante volte che li ho attraversati, avevo notato, tra queste "la colonna infame" e "la colonna infame 2" (di cui vi parlerò in un prossimo post). Arrivati sul molo, dopo due ore di passeggiata, saluto i ragazzi ringraziandoli della bella serata e rientro a casa di chi mi ospita.

dal blog di beppe Grillo

Tante volte vediamo solo ciò che vogliamo, ascoltiamo solo ciò che ci solletica le orecchie e siamo pronti a lamentarci quando qualche dipendente di un qualsiasi ufficio pubblico ci fa attendere un sacco di tempo per qualche pratica; abbiamo la presunzione di pensare che se ci fossimo noi dietro lo sportello le code non si creerebbero...... sicuri? riporto di seguito una lettera presa dal blog di Beppe Grillo, molto interessante e ci deve far riflettere: buona lettura


di L.S.
Caro Beppe Grillo,sono un impiegato dell'INPDAP, ti scrivo non solo per me ma per la situazione di molti miei colleghi che, come me, vendono definiti "fannulloni". Ti prego di leggere questa lettera di una mia collega al ministro Brunetta.



Gentile Ministro,perdoni se ho l’ardire di rivolgermi a Lei in questo momento così impegnativo per il governo in preda ad un parossismo decisionale che possa consegnarlo alla storia come merita, Le chiedo solo di leggere questa lettera che non sottrarrà più di cinque minuti al Suo indice di produttività. Le racconto in breve la mia storia: sono una dipendente di un istituto di previdenza da più di dieci anni in servizio effettivo, mamma di due bambine e vivo in una città del profondo Sud. Appartengo anch’io a quella schiera di impiegati da Lei etichettati “fannulloni” non perché intendesse offenderci, questo lo capisco bene, ma semplicemente per fare capire in maniera immediata quale era il problema (un po’ come dire se io ripetessi in questa sede quel che di Berlusconi ha detto Di Pietro, anche in quel caso non per offendere, questo è ovvio, ma per far capire dove sta il problema). Signor Ministro le scrivo per raccontarle, attraverso la mia vicenda, quella di milioni di altre mamme-impiegate affinché Lei, che per altri versi è così sensibile ai problemi della gente si renda conto della realtà in cui viviamo noi “fannulloni” (perdoni l’abuso del termine, il fine è sempre quello della comprensione). Io, come altre mie colleghe, da brava fannullona, mi alzo ogni mattina alla ore 6 a.m. e dopo aver fatto colazione e aver preparato le mie bambine di 4 e 6 anni esco di casa con le suddette bambine entro le 7.00, perché vede, io abito fuori città e per arrivare al lavoro devo uscire di casa molto presto. Dopo aver timbrato, solitamente alle 7.30, comincio la mia giornata lavorativa: il mio lavoro è ripetitivo ma l’utilità sociale che è insita nel predisporre le pensioni per chi (beato lui) ha maturato i requisiti e fare in modo che ne possa godere senza ritardi, pensi lei mi fa sentire utile. Da brava fannullona sforno decreti di pensione a tutto spiano affinché non debba sentire nessuno venir da me a dire “e iu comu mangiu”, affinché a fine mese possa percepire il mio stipendio pensando di essermelo più che guadagnato. Negli anni la sede in cui lavoro si è svuotata di personale che è andato in pensione e non è stato sostituito da nessuno, pertanto più e più volte ho visto il mio carico di lavoro aumentare, ma a fronte dell’acquisizione di nuove e complesse competenze mi si continua a dire che siamo in esubero, che bisogna ridurre l’organico e lavorare di più: ma com’è possibile? Me lo chiedo ma nessuno mi risponde. Intanto l’arretrato avanza e quando qualcuno di noi comunica che presto andrà in pensione tutti ci guardiamo in faccia e ci chiediamo di quanto la redistribuzione del lavoro che consegue a ciascun pensionamento inciderà sul nostro carico di lavoro. E poi nessuno si spiega perché mai ci sia tanto arretrato, sarà che la matematica è un’opinione. Malgrado tutte le suddette difficoltà continuo a lavorare con quel senso del dovere che mi ha trasmesso mio padre e dal quale non posso prescindere. Pensi lei, signor Ministro, ogni giorno mi illudo di aver lavorato bene, e nel mio piccolo, di essere stata utile a qualcuno compiendo il mio dovere con la serietà e la professionalità che negli anni ho acquisito. Questo mi consente di guardarmi allo specchio ogni mattina e di non vergognarmi di essere un impiegato pubblico, come lei ha di recente sostenuto che molti di noi fanno, ma anzi di essere orgogliosa. Ma ultimamente qualcosa è cambiato, sa Signor Ministro, comincio a sentirmi demotivata: a che serve che io lavori così tanto se poi comunque di me si dirà sempre che appartengo alla schiera dei “fannulloni”?: la tentazione di incrociare la braccia è forte, molto forte. L’opinione pubblica, adeguatamente manipolata da una campagna mediatica diffamatoria e parziale, non è con me, ma contro di me, e non è facile far capire alla gente. Quel che è facile, invece, è cavalcare l’onda del malcontento della gente e indirizzare la folla a puntare contro il “mostro” di turno, pubblico impiegato o rom o sinti che sia. Puntare sul malcontento porta sempre tanto consenso, questa non è una novità, è facile, infatti, dire che le cose non funzionano, su questo siamo tutti d’accordo e pronti a battere le mani, ma, ahimè, non è riducendo i salari che si rende più efficiente la PA (altrimenti lo avrebbero già fatto da tempo), né privatizzando quelli che oggi sono dei servizi che nascono da diritti per i quali si è a lungo lottato, così come non è riducendo la retribuzione di chi si ammala (non occorre che io Lei ricordi, con gli adeguati scongiuri, quanto sia diffuso il cancro) che disincentiviamo l’assenteismo ma è piuttosto intensificando i controlli che facilmente si distinguerà il “falso” malato da quello vero, perché purtroppo, nessuno sceglie di ammalarsi e non è giusto accanirsi con chi già non ha abbastanza soldi per curarsi. Tutto questo lede la dignità del malato, del pubblico impiegato, attualmente indicato a “dito”, ma soprattutto lede la dignità della persona in quanto tale. Le dirò signor Ministro, anziché carnefice come impiegato pubblico e vittima come cittadino, oggi mi sento più volte vittima: come cittadina, come lavoratrice, come mamma, come italiana. Però, quel che è giusto è giusto, bisogna riconoscere che questo governo ha alleggerito la pressione fiscale, si, infatti, sappiamo tutti cosa ha fatto: ha tolto l’ICI. Certo, nel mio caso, sarebbe stato meglio che anziché togliere l’ICI avesse evitato di toccare il mio salario. Infatti, io di ICI, io, che non ho una villa ma solo una casa di prima abitazione in un comune in periferia (con il mio stipendio, infatti, non potrò mai permettermi una casa in centro: è già tanto se mi riesce di finire di pagare questa) e dunque ho sempre usufruito di sgravi, non ho mai pagato più di € 60 euro all’anno. Grazie signor Ministro: quest’anno sul mio bilancio, a fronte di sessanta euro di risparmio fiscale avrò qualcosa come 5.000 euro di meno sull’importo di stipendio annuo. Non Le dico come sono contenta! Adesso Lei si chiederà perché non sono contenta, e perché mai sulla mia fronte si sia disegnata quella ruga, mah non so, sarà che i fannulloni di oggi sono un po’ più complicati di quelli del passato. L’autunno si preannuncia caldo ma pieno di nembi all’orizzonte, la lotta sarà dura ma, Le dirò, Signor Ministro, non demorderò facilmente se non altro perché mia figlia, interrogata sulla professione della madre, non abbia da vergognarsi a dire che è un’impiegata pubblica e non si debba vergognare una seconda volta a dire che in famiglia non si arriva alla fine del mese anche perché, in previsione del futuro, sto cercando di spiegarle che povertà non è vergogna ma, invece, corruzione, tangenti, peculato, immoralità (tutti termini che la classe politica ben conosce) queste sì che sono vergogne.
Fannullona INPDAP Catania

giovedì 17 luglio 2008

Che fretta c'è!!

Sarà che la liguria è per me la seconda casa, ma non riesco a tirare dritto senza fermarmi a salutare genova e gli amici che qui vi abitano. Oggi infatti parteciperò ad una manifestazione cicloturistica degli "amici della bici" di genova che comincerà questa sera alle 21, praticamente una passeggiata serale. Domattina poi salperò verso la francia e credo di passare il confine dopodomani. Quello che mi sta piacendo di questo viaggio è l'alternarsi delle situazioni giornaliere, mai la stessa routine, incontri con gente diversa....insomma per qualche tempo sto riuscendo a vivere al di fuori del quotidiano

martedì 15 luglio 2008

se la pioggia cadrà......più divertente ancor sarà


Lunedì mattina, riccardo mi accompagna verso la strada che devo prendere, parliamo ancora un pò e poi ci salutiamo. mentre vado mi accorgo che il cielo è sempre più nero fino a che una bella grandinata non scende giù ansiosa di vedermi gettar la spugna. manco a farlo apposta non trovo neanche un posticino sotto il quale fermarmi un attimo, ma poi..... eccolo là, un balcone. giungo al riparo e........ mi scatto qualche foto :-) . Passo poi a trovare due miei giovani ma vecchi amici, antonella e lorenzo, solo che lui è a lavoro, peccato. Con antonella facciamo un mega riassunto degli anni precedenti, pranziamo e chiacchieriamo ancora fino a quando l'orologio mi ricorda che è tempo di andare, la Francia mi aspetta

Un tranquillo week-end


finalmente sono arrivato nei pressi di spezia, ma prima mi fermo in un'officina per la bici, mi si è svitata la pedivella. fatto questo vado dai miei amici carisssssimi riccardo e cosetta, i loro 3 bimbi sono eccezzionali, e dopo un buon pranzo riccardo mi porta con sè; ma dove? mi parla di una cena ma poi comprendo che si tratta di un'attività di autofinanziamento del clan del suo gruppo scout spezia 3. insomma comincio a dare una mano ai ragazzi anche in cucina, il tempo scorre e quando mi accorgo di non farcela davvero più sono le due del mattino. Però la cena è riuscita davvero bene. Domenica mattina, la sveglia è stanca per suonare, e ci si alza quasi all'ora di pranzo. Nel pomeriggio un giretto su a Fosdinovo dove assaggiamo delle ottime frittelle di mele accompagnate da un vinello rosso simpaticamente buono. La giornata scorre via lievemente fino al lunedì mattina, giorno di partenza; ovviamente a spezia può mai esserci il sole?

venerdì 11 luglio 2008














Lasciandomi così reggio nell'emilia alle spalle, decido di andare verso parma e poi affrontare il passo della cisa ( forte dell'esperienza di san marino.....un velo di terrore faceva brezza). un tour istico per parma e via, verso nuovi orizzonti. alle 14 arrivo a berceto bassa da dove comincio la salita, senza rendermene neanche conto. in un baretto incontro un ragazzino di 83anni che mi ragguaglia su tutto, e devo dire che è stato precisoooo! Man mano che si sale il vento ti fa compagnia e la temperatura si abbassa, i brividi compaiono e l'emozione aumenta, i profumi e la gente che incontri mentre vai su fanno da cornice ad un mondo quasi irreale, che solo chi ha vissuto certi momenti può capire. Le fatica si sente, ma la voglia di arrivare su al passo è tanta e alla fine ecco che compare la tanto attesa vetta a 1040 metri slm. Posso scendere a spezia, ma una giornata così bella non può finire con un comodo letto a casa di qualche amico, la tele il tg o altro, e allora eccomi qua disteso su unbellissimo prato, con il sole che va a nanna dietro i monti, i campanacci delle mucche che mi accompagneranno nel riposo,il vento fresco che sibila tra gli alberi, insomma mi sento a casa. per festeggiare ho deciso di prendere dal negozietto al valico una bottiglietta di grappin, tanto non devo mica guidare. Aspetto che faccia buio per contemplare un pò il cielo, per sentirmi un pò come davide, quando era al pascolo con le sue greggi e di notte poteva ammirare una delle più belle creazioni di Geova, il firmamento. (Per chi non lo sapesse Geova è il nome italiano di Dio). Anche oggi i miei sforzi sono stati ampiamente appagati

unpò di musica non guasta




E dopo essermi sistemato in ostello, in serata sono uscito per reggio e max gazè aveva appena cominciato il concerto. E' stato davvero bello vedere come tanta gente si divertiva, cantando e ballando, senza dover ricorrere a droghe o altro; quindi lasciandoci trasportare dalle belle note della serata lo spettacolo finisce, le luci si accendono e i sogni svaniscono.

giovedì 10 luglio 2008

Lasciamo riposare la tenda






Finalmente sono riuscito a visitare Bologna come si deve; ho incontrato parecchia gente simpatica, anche in ostello, tra tutte voglio parlarvi di paolo, un ragazzo da poco in pensione, ex pilota militare ed ora fotografo aereo appassionato di m.bike . mi ha fermato in piazza magg. ed abbiamo cominciato a chiacchierare, tanto che 1,5 h dopo ero ancora là. grazie paolo dei consigli e delle foto che mi manderai. ma cosa è successo prima? ieri pomeriggio ho gironzolato per la città e mi son sentito telefonicamente con una mia carissima amica che non vedevo da parecchi anni; appuntamento per colazione questa mattina alle otto. avete presente il film :chiedimi se sono felice? quando aldo fa tardi a lavoro e con la bici si dirige verso il teatro? stamattina mentre sfrecciavo per la città ridevo da solo come un deficiente perchè all'improvviso mi fermavo e chiedevo a qualcuno di farmi una foto e poi rischeggiavo via; questo perchè mi sono svegliato un pò tardi, alle 6 e 30 , alle 7 ho lasciato l'ostello e alle 8 dovevo stare a s.lazzaro, circa 12 km più in là. alla fine siamo arrivati , io e katia proprio nello stesso istante, l'unica differenza che le mie tonsille mi hanno raggiunto un pò dopo. che bello rivedere gli amici dopo tanto tempo e aggiornarci sugli avvenimenti tanto che quando ci siamo salutati erano ormai le 9 e dispari; quindi ho deciso di fare un'altro giretto per il centro ed ho incontrato paolo così che ho lasciato bologna verso le 13:30 per andare verso reggio nell'emilia. sapete cosa è successo? ho visto dei colleghi che lavavano i vetri di un grattacielo; in passato sarei andato lì per conoscerli e salutarli invece oggi ho capito che di lavoro , per ora non ne voglio sentir parlare. Passando per modena non ho provato nessuna emozione, mentre appena sono giunto in piazza a reggio ho notato che stasera c'è il concerto di max gazè, e mi sa tanto che ci faccio uno zompo. Anche oggi sono in ostello, ragazzi è fantastico, in un palazzo d'epoca con un cortile interno pieno di verde. ci sono degli studenti spagnoli che probabilmente fanno delle vacanze studio. il mio compagno di stanza non speak una parol d'italian, gli ho chiest se speak frenc e lui m'ha rrispost deutusch (non so se si scrive così doic). Domani sarà una giornata pesante, mi aspetta una tappa di montagna per raggiungere La spezia

mercoledì 9 luglio 2008

Pubblicità



Se la pigrizia prende il sopravvento e il caldo vi fa passare la voglia di fare attività sportiva
GYMNIKOS è la soluzione; nel mese di luglio andate il martedì - giovedì - sabato a qualsiasi ora.
Qualcuno potrebbe dire.......... ma è chiusa ! ! ! certamente! ma almeno la vostra coscienza starà a posto.

A DOMANDA RISPONDO

Ciao Michele D, quando foro ,per la riparazione, adotto la tecnica ungherese ...... vale a dire che cerco di rattoppare la camera d'aria in modo che duri il più a l ungho possibile.


Caro Michele I., le immersioni sono previste ma lungo il tratto oceanico. Non tante sennò mi tocca spendere na cifra nel nolleggio dell'attrezzatura

Ciao C°M.stef andrea l'ho salutato da parte tua e di gianluca preventivamente e li ricambiava. mi ha chiesto se sapevo qualcosa del Caaaataaaa e gli ho detto che mi sarei informato. se sai qualcosa e-maillizzamela



un abbraccio a tutti

martedì 8 luglio 2008

La strada


Quando viaggi in bici la strada è la tua unica amica, impari ad odiarla ma anche ad amarla, la ringrazi per averti condotto in una porzione di mondo che ti mancava, ti arrabbi quando ti rallenta facendoti bucare una gomma, ma resta l'unica fedele, sempre lì con te a precedere le tue pedalate - geo

Dopo ogni salita c'è sempre la discesa


Palazzo del governo, san marino.
dopo il pranzo si riparte verso cesena ma..... questa volta non ascolto le indicazioni ricevute e riesco a risparmiarmi una sessantina di km, tanto che riesco a raggiungere forlì, anzi... forquì.
Cosa ho imparato oggi: anche se si soffre, la gioia di esser riusciti a raggiungere l'obiettivo prefissato ti fa scordare tutto e ti stimola ad andare sempre più avanti senza dar troppo peso a ciò che ti aspetta l'indomani.
Devo salutare Guerrino di Cesena, che mi ha dato indicazioni molto valide.... CIAOOO

orgoglio




Partenza all'alba e fino a rimini tutto bene; che fare, andare o no a san marino? sarebbe assurdo passarci vicino senza farci un salto. san marino, località tax free posta a 590m slm a 30 km da rimini. per farla breve......... vi consiglio di andare a visitarla, ma non in bici; con l'auto le pendenze non si sentono, infatti non me ne sono ricordato affatto, anche perchè l'ultima volta che ci sono stato avevo 12 anni. Al 10° km già i primi pensieri di rinuncia......... al 15° sempre peggio. però la voglia di raggiungere quella cima è così forte che non importa se sli ultimi km gli ho fatti a piedi ma...... missione compiuta.

da senigallia a



Dopo una nottata rigenerante e dopo una mega colazione al country house beatrice,si parte per raggiungere rimini; sosta pranzo e rinfrescata a mare a pesaro ( saluti a vairina e iris ) dopodicchè....... l'incubo!! c'erano 2 possibilità, la statale o la panoramica a monte....... che mi hanno indicato come la migliore..........cì sua!!!! non solo km in più a gratis! ma dislivelli da paura!! raggiungo con non poca difficoltà una località sopra cattolica, gabicce mare, dove mi sono rifocillato con una gigantesca granita che mi ha rigenerato. tutta la stanchezza è andata via, anche perchè mi restava tutta la discesa, ed ho raggiunto cattolica. giro perlustrativo e poi bagno a mare. qui conosco un tipo curioso che mi permette di usare i servizi del circolo velico compreso la doccia riscaldata. resto un pò a parlare con i ragazzi e poi vado via, devo cercare un posto per la notte. per farla breve, dopo una birretta mi reco nuovamentein passeggiata e cosa ti vedo? un deposito attrezzi, di uno dei lidi, aperto; non ci ho pensato due volte.... bici dentro.....stuoino a terra e ................ sveglia stamattina alle 5:30

andrea


questo è il mio amico andrea con la sua bimba; mentre parlavamo dei trascorsi a bordo è venuta fuori una multa che presi con la sua macchina, pagata subito; la cosa bella è che ad un certo punto andrea caccia fuori il porta fogli e tira fuori la ricevuta che teneva conservata come ricordo. ciao andré

lunedì 7 luglio 2008


C'è sempre un motivo che spinge ad un'azione, il mio è quello di conoscere la gente nella loro genuinità, nel loro quotidiano, oltre a volermi disintossicare da tg, pettegolezzi, problemi di lavoro, politica e tutto quanto annebbia le nostre facoltà percettive della realtà. tutti gli sforzi che si fanno, le difficoltà che si incontrano andando in bici(perchè ce ne sono, e anche alle volte un pò difficili) ed il modo con cui riesco a districarmi dimostra ciò che ho sempre sostenuto: qualsiasi cosa si può fare, basta averne il desiderio; qualcuno mi ha detto: come fai ad avere il cell spento tutto il giorno? Basta non accenderlo, no? addirittura la gente ha paura di sentirsi esclusa dal mondo se non ha con se, ovunque, il cell (comodo indubbiamente, ma che alla pari delle sigarette crea dipendenza). Io mi accontento del suono delle foglie tra gli alberi, qualche falchetto ogni tanto che ti passa sopra la testa, l'attraversare i campi appena trebbiati, sulle alture e passare poi vicino a enormi distese di girasole che sembrano seguirti, e salutarti con un inchino, appena gli passi davanti. Bisognerebbe che ci si fermasse un attimo a riflettere sulle priorittà della nostra vita ed eliminare il superfluo. Ma si può? non penso, altrimenti bisognerebbe aprire discariche in ogni angolo di ogni città